lunedì 13 luglio 2015

Il Manuale del piccolo Chef

Tempo fà in occasione di un evento all'Ambasciata finlandese a cui ho partecipato, ho ricevuto in omaggio una copia di questo libro e in duplice veste, sia di mamma che di food blogger, non potevo non recensirlo.




Insieme alle mie due figlie Elena e Sofia, lo abbiamo prima sfogliato, poi assaporato, ricetta dopo ricetta. Entrambe entusiaste, soprattutto la grande è rimasta colpita dalla semplicità e approcciabilità dei piatti proposti, ansiosa di sperimentarli. Il libro infatti è un vero e proprio manuale e i piccoli Chef di età compresa fra i 3 e 6 anni sono invitati a cimentarsi nella realizzazione di ricette salutari e gustose, eseguibili in piena autonomia ma anche in sicurezza, grazie alla supervisione di un genitore e all'osservanza di alcune regole suggerite in un'apposita sezione del libro. L'invito a divertirsi ai fornelli e resistere alla tentazione di portare in tavola cibi pronti, si estende quindi anche ai genitori e all'intera famiglia che in cucina può ritrovare la gioia di condividere momenti speciali, formativi e costruttivi. Perché la cucina è molto più che sfamare o nutrire, "è esplorare, mescolare, toccare, manipolare, rompere, sminuzzare, spremere, spezzettare cibi e ingredienti..." come leggiamo nella Prefazione all'edizione italiana. In una parola sola: sperimentare e mettere a frutto capacità e creatività, creando il clima favorevole a suggellare ricordi e vissuti famigliari importanti per la crescita.
Le ricette raccolte nel libro sono internazionali e quindi adatte a tutti i gusti e la divisione per categorie le rende facilmente consultabili. Ogni ricetta poi è contrassegnata con dei fiori, che da 1 a 3 indicano il tempo necessario alla realizzazione e da compiti specifici, che a seconda dell'indicazione, possono essere svolti dai bambini in piena autonomia o con l'aiuto di un adulto. Vi sono poi mansioni che per ovvi motivi di sicurezza possono essere svolti solo dai "grandi" e in quel caso spetterà al piccolo Chef supervisionare il tutto! Trovo vincente sia l'idea sia i valori che questo libro veicola: l'amore per gli ingredienti freschi e genuini ma anche e soprattutto la gioia di spendere del tempo con i propri figli, condividendo la preparazione dei pasti e rafforzando così la loro autostima e autonomia. L'insegnamento più importante che mi ha lasciato questo libro? "Se qualcosa vi rende nervosi, fate un bel respiro e cercate di rilassarvi. C'è un regola da applicare nella cucina del piccolo Chef: calma! Non si litiga e non ci si lamenta, ci si diverte e basta".

Maija Koski, Mikka Jarvinen,
Il Manuale del piccolo Chef
Il Pensiero Scientifico Editore, Roma, 2015 


martedì 7 luglio 2015

Il Friuli a Roma in un "Concerto del gusto"

Roma 22 Giugno, Parco della Vittoria. Alla partenza del gustoso tour promosso dal Consorzio Friuli Venezia Giulia, io c'ero. Con tanto di marito che festeggiava il compleanno lo stesso giorno al seguito! Una serata speciale, una sinfonia di saperi e sapori in grado di restituire quanto di più caratteristico e meritevole di assaggio propone il territorio. Bene 57 le aziende top-quality presenti: 20 ristoratori, 21 tra vignaioli e distillatori e 16 artigiani che in un crescendo di proposte enogastronomiche hanno portato in scena un vero "Concerto del Gusto".


Welcome!


Si perché gli Chef dei ristoranti del gruppo hanno preparato live i loro piatti, grazie a delle cookie station allestite per l'occasione, regalandoci emozionanti momenti e trasmettendoci tutta la loro passione, competenza e professionalità. Ho assaggiato praticamente tutto e come sempre succede alcune canzoni più di altre ti restano nel cuore. Come nel caso dei Cjalsons ai fichi e ricotta affumicata (Al Paradiso) o del baccalà mantecato con cubetti di polenta arrostita (Da Nando/ Mulino Zoratto) con il quale siamo stati accolti.


baccalà mantecato con cubetti di polenta arrostita


E che dire dell'incontro quasi commuovente con il San Daniele classico 24 mesi e quello "fumato al taglio", ossia affumicato dopo 16 mesi? Buonissimo anche il "Prosciutto al cartoccio", dell'Azienda Dentesano cotto all'interno della pasta di pane, esaltandone così sapori e profumi. Fra un assaggio e l'altro poi sono diventata fan accanita del Montasio delle Latterie Fiulane, che ho degustato fresco, mezzano e stagionato, uno più buono dell'altro.
Ci sono stati poi prodotti che non mi sarei mai aspettata di trovare e assaggiare, come la trota affumicata di San Daniele dell'Azienda Friul Trota e la tartare di tonno, soja, Gonna Wakame e salsa di lampone che porta la firma del Ristorante Ilija.

tartare di tonno, soja, Gonna Wakame e salsa di lampone

Menzione a parte meritano i dolci e le squisite bontà che hanno degnamente chiuso la serata. Dalle 22 in poi chiunque volesse scambiare due parole con me e mio marito poteva trovarci allo stand della Scian e subito dopo a quello della grappa Nonino!
E come darci torto se vi dico che ho assaggiato il più buono gelato al cioccolato bianco della mia vita? Realizzato con caffè Doi Chang di Oro Cafè ne ricordo ancora chiaramente l'aroma e lo squisito sapore. Mio marito ha invece optato per una sbrisolona bagnata con Grappa Nonino Monotivigno Chardonnay in barreques Limited Edition, al quale ho risposto con dei deliziosi biscotti: al grùè di cacao, al caramello salato e alla mela e cannella.
Non mi permetto di citare i vini e le cantine perché non sono un'intenditrice. Una cosa però ve la posso confessare: non dovendo guidare mi sono concessa ben due mojito preparati dai bartenders dello stand Nonino...e per una che si definisce quasi astemia è tutto dire!

che siringa!!!

Grazie a Giulia Murdocca e a Mg Logos per averci regalato una serata indimenticabile!


Gruppo foodies!!!

Per scoprire tutte le date della stagione 2015 dei Concerti dei Solisti del Gusto consultare il sito Internet www.friulideisapori.it


giovedì 14 maggio 2015

Provato per voi: Lumie di Sicilia a Roma

Se è pur sempre vero che "non è tutto oro quello che luccica", Lumie di Sicilia a Roma rappresenta l'eccezione che conferma la regola. Tempo fà ero in zona Monteverde con mio marito ed eravamo alla ricerca di  un ristorante dove poter consumare un pasto veloce senza spendere una fortuna.
Ed è così che fortuitamente e fortunatamente ci siamo imbattuti in questo tipico ristorante messinese. Attratti infatti, dalla sfavillante pulizia delle numerose porte-finestre del locale, siamo entrati e subito sull'uscio, il proprietario ci ha simpaticamente accolti e fatti accomodare. Da quel momento in poi è iniziato un esotico viaggio, che attraverso i colori, profumi e sapori del locale, superato lo stretto di Messina, ci ha riportato alla bella terra di  Sicilia. Guidati dallo charme d'altri tempi del 'patron', abbiamo assaggiato una deliziosa melenzana ripiena con tonno e capperi, mezze maniche al ragù di pesce spada e ravioli di ricotta con una delicata emulsione all'arancia.

Ravioli di ricotta con emulsione all'arancia

Melanzana ripiena con tonno e capperi
Non abbiamo ordinato altro, un po' perchè davvero non volevamo esagerare, e un po' perchè diciamolo, i prezzi non sono da hosteria, e per un pasto completo, dall'antipasto al dolce, non si spende meno 50 euro ciascuno. C'è però da dire che sono davvero soldi ben spesi: la qualità delle materie prime è indiscutibile, i piatti in menù pochi ma preparati a dovere e la presentazione, sebbene "vecchia scuola", è degna di questo nome.
Nel complesso, complice le pareti dipinte di blu, l'arredo caratteristico impreziosito da maioliche e ceramiche originali sicule, non possiamo che promuovere a pieni voti questo ristorante. Rimandata simpaticamente a settembre invece, la cameriera che ci ha servito!
Ho infatti mangiato i miei ravioli quando ormai erano poco più che tiepidi, per un errore, a sua detta dello Chef. Mio marito ha infatti ordinato un piatto di pasta al ragù di pesce, che capirete bene, poco c'entrava con le mezze maniche al pesto di pistacchio che con grande stupore sono arrivate al nostro tavolo. Quasi quasi, invasi da un profumo che non vi dico, ci stavamo ripensando, ma il richiamo del mare era troppo, ed abbiamo fatto riportare il piatto in cucina (per fortuna poi subito dirottato verso un altro cliente). La cameriera, a onor del vero, si è scusata all'istante, e ha prontamente rimediato all'errore. Per questo penso proprio che se mai dovessi ricapitare in zona tornerei e con piacere a mangiare da "Lumie di Sicilia".

Laura

Lumie di Sicilia
Via Fratelli Bonnet, 41 Roma

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mercoledì 13 maggio 2015

#Instagnam: Di dolci ricordi e madeleines

Questi dolcetti sono noti per aver ispirato Marcel Proust nella famosa opera "Alla ricerca del tempo perduto":
"Una sera d’inverno, appena rincasato, mia madre accorgendosi che avevo freddo, mi propose di prendere, contro la mia abitudine, un po’ di tè. Dapprima rifiutai, poi, non so perché, mutai parere. Mandò a prendere uno di quei dolci corti e paffuti, chiamati maddalene, che sembrano lo stampo della valva scanalata di una conchiglia di San Giacomo. E poco dopo, sentendomi triste per la giornata cupa e la prospettiva di un domani doloroso, portai macchinalmente alle labbra un cucchiaino del tè nel quale avevo lasciato inzuppare un pezzetto della maddalena. Ma appena la sorsata mescolata alle briciole del pasticcino toccò il mio palato, trasalii, attento al fenomeno straordinario che si svolgeva in me..."
 
Personalmente mi riportano alla memoria i pomeriggi in cui mia mamma più che sfornarle li acquistava già confezionate e io e mia sorella ne mangiavamo a volontà! Non credo fossero particolarmente buone e non so neppure se si trovino ancora in commercio, ma quel loro sapore inconfondibile le rendeva e le rende una dolce con un gusto inconfondibile. In più rappresentavano una coccola gastronomica che ricordo con affetto e un pizzico di nostalgia.
Io ho provato a rifarle da me e il risultato vi dirò..non è stato per niente male!
Certo..mai come quelle della mamma;)
 
Ingredienti (per circa 18 dolcetti)
100 gr di farina
80 gr di burro
6 gr di lievito in polvere (o cremor tartaro)
3 cucchiai abbondanti di latte
2 uova piccole (o 1 uovo e mezzo medio)
80 gr di zucchero
4 gocce di aroma di mandorle
 
 
#Instagnam: madeleines

 
Procedimento
Amalgamate per prima cosa bene le polveri: mescolate la farina setacciata con lo zucchero e il lievito.
Fondete il burro al microonde e versate al suo interno le gocce di aroma di mandorla. Lasciate raffreddare.
In una ciotola, aiutandovi con una frusta, sbattete le uova con il latte, aggiungete al composto la farina e infine il burro precedentemente sciolto.
L'impasto non deve risultare nè troppo liquido, nè troppo denso.
Inoltre il segreto per una perfetta riuscita delle madeleines è lasciar riposare il composto in frigo almeno mezz'ora prima di trasferirlo nello stampo.
Trascorso questo tempo non vi resta che riempire l'incavo dello stampo, aiutandovi all'occorrenza con due cucchiaini. Fate cuocere i dolcetti in forno pre-riscaldato a 180° gradi per circa 10-15 minuti, fintanto che non saranno ben dorate.

Laura

martedì 12 maggio 2015

Torta Fra...golosa!

Tempo di fragole, di dolci e pentimento, almeno per me che sono a dieta...(o almeno ci provo!)
Non potendo sperimentare quindi condivido e rendo onore alle ricette ben riuscite delle mie amiche, come la torta che Gina ha postato qualche settimana fà su Facebook. Non che abbia riposto padelle e mestoli, ma almeno sui dolci, che tanto alla fine poi assaggio sempre, per il momento ho deciso di soprassedere. Non me ne vogliate!
Vorrà dire che appena calerò almeno 3 kg me la concederò come premio e per il momento me la gusto con gli occhi e ve la posto.
 
Alla prossima!
Laura
 
 
Ricetta


Torta Fra..golosa! by Luigina Mambuca
 

domenica 3 maggio 2015

#Quantobasta: Frittelle di asparagi

Una delle fonti di ispirazione in cucina è sicuramente mia suocera. Le sue sono ricette forse poco glam e ipercaloriche ma anche semplici e genuine, capaci di raccontare senza parole una storia. L'unico problema è che se chiedo a Maria di darmi dosi e procedimento, sento sempre rispondermi la stessa frase: "Per la quantità ti regoli: mettine quanto basta". Sarà dunque questo, d'ora in avanti, il mantra con cui vi presenterò ogni sua ricetta: #Quantobasta.
Il lato divertente e avvincente è che, cercando di riprodurre lo stesso sapore e giungere allo stesso risultato, si aprono infinite vie di sperimentazione e personalizzazione, almeno quante sono le bocche da sfamare: si, perché poi, alla fine, ognuno dice la sua! Come nel caso delle deliziose frittelle di asparagi che ho mangiato la settimana scorsa in Calabria, con cui, al posto della corona di fiori, siamo stati calorosamente accolti. Io, a dispetto dell'originale, ho aggiunto anche del parmigiano sopra a caldo, per smorzare ancor più il sapore amarognolo degli asparagi. Voi regolatevi di conseguenza e reinterpretatela come più vi aggrada. D'altronde, credo sia questo uno dei valori aggiunti del passaparola, anche in cucina: maggiori sono i gradi di separazione dall'originale, più cresce il valore sociale dei contenuti veicolati e condivisi.
Voi che ne dite?
 
Ingredienti
 
Asparagi selvatici q.b.
Uovo q.b.
Parmigiano grattugiato q.b.
Sale q.b.
 
 
#Quantobasta: Frittelle di asparagi
 
 
Procedimento
Pulite, lavate e sbollentate per circa 10 minuti gli asparagi selvatici.
Tagliateli a pezzetti e versateli in una ciotola. Aggiungete a piacimento parmigiano grattugiato, sale e volendo pepe. Il composto deve risultare né troppo liquido né troppo denso, quel tanto che basta per riuscire a raccoglierlo in un cucchiaio e formare dei piccoli "bocconcini" da friggere in abbondante olio (extra vergine d'oliva, meglio; olio di semi va bene ugualmente). Servire caldi, se volete, con una spolverata extra di formaggio!

Laura
 

mercoledì 29 aprile 2015

Una serata in Ambasciata alla scoperta della cucina finlandese!

Lo scorso 27 Aprile ho avuto il piacere e l'onore di partecipare a uno speciale evento organizzato nella residenza dell'ambasciatore finlandese a Roma, Petri Tuomi-Nikula, dedicato al "Food from Finland". L'occasione ha permesso a me e ai tanti ospiti presenti di conoscere gusti e tradizioni enogastronomiche di uno dei paesi scandinavi che detiene il primato mondiale nel campo della sicurezza alimentare e si distingue per la ricerca di materie prime non solo di qualità, ma anche salutari. Questa buona prassi, unita all'estro e alla bravura dello Chef Kimmo Kettunen, ha trasformato una semplice degustazione in un'esperienza sensoriale e culturale unica nel suo genere.
Abbiamo iniziato con una serie di antipasti a buffet:
 
Selezione di formaggi di Juustoportti
Antipasti di renna, salmone affumicato a caldo, aringhe marinate
( Kalaneuvos, Kotivara, Pajuniemi)
Pane finlandese a lievito madre con burro salato (Raisio, Fazer Mylly, Maitomaa)
 
Aringhe marinate nella senape

Salmone affumicato a caldo

Renna
 
Fra questi ho particolarmente apprezzato sia la carne di renna, dal sapore deciso e aromatico, sia il salmone, che si scioglieva letteralmente in bocca. Materie prime eccellenti e valorizzate dai diversi condimenti d'accompagno che insaporivano senza coprire gli altri ingredienti.
Il menù prevedeva anche una serie di assaggi al piatto, sia di primi che di secondi:


Formaggio fatto in casa e patate novelle
Tortelloni con ripieno di pesce persico (Kalaneuvos)
Lucioperca in padella con contorno ( Kalaneuvos)
Carne di renna, funghi, tuberi e mirtilli rossi (Kaskein Marja)
 
Tortelloni con ripieno di pesce persico
 
Lucioperca in padella con contorno
 
Carne di renna, funghi, tuberi e mirtilli rossi


Degni di nota, sia il formaggio fatto in casa, sia i tortelloni dalla sfoglia sottile e con un generoso ripieno di pesce, evidente omaggio dello Chef alla cucina italiana. Che dire poi della carne di renna, servita con alcuni contorni tipici che ne esaltavano il sapore!
 
La cena non poteva che concludersi nel migliore dei modi, con una serie di dessert, serviti sempre al piatto:
 
Formaggio finlandese e confettura di stelle polari (Juustoportti, Kashein Marja)
Gelato all'olivello spinoso e cioccolato bianco con essenza di aghi di abete
Bacche finlandesi di bosco e cioccolato al latte
Kauragranola e bacche
Macaron di bacche (Biokia/Kiantama)
 
Formaggio finlandese e confettura di stelle polari

Gelato all'olivello spinoso e cioccolato bianco
 
 
Il tutto accompagnato da alcune bevande, anch'esse tipiche:
 
Liquori finlandesi di bacche (Lignell & Piispanen)
Birra finlandese (Olvi, Laitilan Wirvoitusjuomat)
Linfa di betulla (Nordic Koivu)
 
Linfa di betulla

Liquore finlandese di bacche
 
Quello che questa esperienza mi ha regalato è la scoperta di una cultura e tradizione culinaria distante da noi, eppure dai sapori così equilibrati e prelibati da riuscire a conquistare anche i palati più scettici e avvicinare mondi lontani. Una dieta del Mar Baltico povera forse di frutta e verdure, come è risaputo, ma ricca di pesce, bacche e cereali e contrassegnata da un gran numero di prodotti biologici e innovatici, come sostiene Esa Wrang da Finpro, direttore del progetto "Food from Finland", marchio di riferimento per l'esportazione finlandese del settore.
Il ricordo più bello che conserverò però sapete qual'è? La cordiale accoglienza dei padroni di casa, l'ambasciatore e sua moglie Merja Tuomi-Nikula, che con il loro raffinato umorismo hanno saputo mettere a proprio agio gli ospiti, me per prima, e fatti sentire a casa, seppur in "terra straniera".
 
Laura Casaldi
 
 


sabato 25 aprile 2015

Eats Blogger Time: un viaggio lungo 9 ricette!

Quando un'esperienza di qualsiasi tipo finisce, mi piace sempre guardarmi indietro e ripensarla nel suo insieme. Oggi desidero, se vi fa piacere, rileggere e riassaporare con voi le dieci ricette che ho ideato e realizzato per la rubrica EATS Blogger Time del sito "Il Mangelo". Un viaggio gastronomico che non è mai solo cucina, ma anche e soprattutto cultura, contaminazione, arricchimento e continua fonte di ispirazione. Un incontro con sapori, profumi e colori nuovi che è stato stimolante e interessante scoprire e riproporre in chiave personale.
Eccovi le mie 9 ricette internazionali:
 
Olanda: Manzo Savory
Inghilterra: Chicken Pie
Francia: Quiche Lorraine
 
Buon viaggio.)
 
Francia: Quiche Lorraine
Germania: Frittelle di mele con mascarpone
 
Usa: Cheesecake ai mirtilli



 
 

venerdì 24 aprile 2015

MILANO WINE GARDEN: Un modo diverso per vivere i mesi di Expo


Amici, oggi, tra le tante offerte per vivere i mesi di Expo in maniera alternativa e proficua, desidero segnalarvi il Milano Wine Garden, una soluzione di gusto, sotto tutti i punti di vista. Inserito tra le proposte di Expo in Città, il Milano Wine Garden è un format capace di unire la modernità all’esperienza di importanti professionisti. Il progetto nasce dall’idea di realizzare, in una sede prestigiosa nel centro cittadino, un villaggio in cui il vino sia rappresentato attraverso il suo alto valore culturale e simbolico, dalle antiche tradizioni contadine sino al suo profondo significato religioso. Ecco perché, nel rispetto del tema di Expo 2015, il Milano Wine Garden offre un palinsesto di eventi finalizzati a coinvolgere un ampio pubblico di curiosi, appassionati, intenditori italiani e stranieri.  

Il Milano Wine Garden avrà una location d’eccezione: il quattrocentesco Oratorio della Passione in Piazza Sant’Ambrogio, cuore pulsante della Milano artistica e tra le principali mete di turisti. Un’occasione unica nella storia, visto che quest’area di grande valore culturale, sarà allestita appositamente per ospitare Milano Wine Garden da inizio maggio sino al 20 settembre.  
Varcato l’ingresso dell’Oratorio, gli ospiti incontreranno prima di tutto il bistrot con vendita di vino al calice: un’opportunità per assaggiare, nel corso dei mesi, i prodotti di tante piccole aziende italiane direttamente al banco o seduti ai tavolini sparsi all’interno dello spazio.  
Poco oltre, nel bellissimo chiostro sotto il porticato, verrà allestita una libreria con una vasta scelta di titoli inerenti il mondo del vino e della cucina in generale, sia in italiano che in inglese. Sempre sotto i portici ci sarà spazio anche per una cucina professionale dedicata a corsi di cucina e alle degustazioni cibo-vino: momenti aperti a un pubblico alle prime armi come anche ai professionisti, con un calendario articolato e di ampio respiro.  
Lungo la parete che fiancheggia il cortile troverà spazio, infine, l’enoteca, aperta tutti i giorni, dove sarà possibile scegliere e acquistare vini italiani.  
Per chiudere in bellezza, l’area espositiva datata 1400, ancora oggi affrescata con opere di Bernardino Luini, ospiterà degustazioni, incontri e convegni tenuti dal Professor Attilio Scienza noto esperto di enologia a livello mondiale, docente di Arboricoltura e coltivazioni arboree all'Università Statale di Milano. 
Moltissime le cantine, i Consorzi e le aziende che il pubblico potrà incontrare e conoscere all’interno del Milano Wine Garden, che fin dall’inizio ha potuto contare sulla professionalità dei centri di studio e ricerca universitari e su partner qualificati.  
A chiudere il cerchio, con una collaborazione di grande prestigio e competenza, sarà il Boscolo Milano Hotel che nei mesi da aprile a ottobre rappresenterà la sede distaccata del Milano Wine Garden, in Corso Matteotti. Un corner nella hall sarà a disposizione degli ospiti e dei turisti per offrire vini e libri oltre alle informazioni e biglietti sullo spazio. Gli chef del Boscolo Milano, Giuseppe Iannotti e Christian Milone, saranno, invece, i veri artefici delle attività di cucina che si svolgeranno sia presso il Milano Wine Garden che in albergo.   
 
 
PROMOTORI DEL PROGETTO

Wine O' Clock, Trenta Editore, Trattoria Arlati dal 1936

I PARTNER DEL PROGETTO 


 

LA SEDE PRINCIPALE 
Oratorio della Passione  
Piazza Sant’Ambrogio, 15 
20123 Milano 

LA SEDE DISTACCATA 
Boscolo Milano Hotel  
Corso Matteotti, 4-6 
20121 Milano 

GLI ORARI 
Aperti tutti i giorni dalle ore 10.00 alle 22.00 

CONTATTI  
Oratorio della Passione, Piazza Sant’Ambrogio, 15 – Milano 
Orari: tutti i giorni, dalle 10 alle 22 

La location è servita dalla metropolitana MM2 (linea verde) fermata Sant’Ambrogio; e da numerosi mezzi pubblici (BUS 50, 58, 94). 

Per informazioni e prenotazioni: 
Francesca Pislor - francesca.pislor@milanwinegarden.it 
Maddalena Baldini – m.baldini@milanwinegarden.it  
Per le aziende (eventi privati e meeting): 
Giovanni Orlando - giovanni.orlando@milanwinegarden.com

mercoledì 22 aprile 2015

#Instagnam: Ciambellone alle fragole con yogurt

Ieri ero in cerca di qualche ispirazione e così, fra un post di Facebook e l'altro, mi sono imbattuta nel blog "Arte in Cucina" e ho deciso di cimentarmi nella realizzazione del "ciambellone alle fragole e yogurt sofficissimo", dal titolo sicuramente godurioso e ispirante. Un punto in più poi lo merita la scelta di utilizzare lo yogurt e l'olio al posto del burro, motivo per cui ho deciso di provarla.
Perché #Instagnam? Perchè questa è un'istantanea di gusto!
Una torta preparata e fotografata al volo con lo smartphone prima di essere letteralmente divorata da mio marito e dalle mie due figlie. Non avevo programmato né di farla, né di immortalarla a dovere (o almeno provare a farlo). Lo so, direte voi, lo scatto così manca di poesia..ma piuttosto che lasciare il foglio in bianco, come a scuola, vi riporto questa ricetta almeno in prosa...:) Anzi, vi diro più, ne farò, laddove mi garbi l'idea, una vera e propria scelta stilistica!
Tornando al ciambellone...l'ho provato una prima volta e ci è piaciuto moltissimo, anche se la prova assaggio mi ha lasciato con dei punti interrogativi...
Cosa credete che abbia fatto quindi?
L'ho subito rifatta (per regalarla) aggiungendo un po' di zucchero che a mio avviso mancava e qualche fragola in più. Non posso dirvi com'era ma chiederò e vi farò sapere..
Eccovi dunque la mia versione leggermente modificata.
 
Ingredienti
 
  • 300 gr di farina 00
  • 3 uova
  • 60 ml di olio extra vergine di oliva
  • 125 ml di yogurt bianco
  • 140 gr di zucchero
  • 1 bustina di lievito
  • buccia di un limone grattugiato
  • 15 fragole circa

  •  
     
     
     
     
     
    Procedimento
    In un recipiente montate con una frusta elettrica le uova con lo zucchero fino a renderle spumose, poi aggiungete l'olio e lo yogurt a filo. Unite la farina setacciata, il lievito e la buccia di limone. Foderate uno stampo a ciambella da 20/24 cm e versate metà impasto, aggiungete le fragole, versate l'altra metà e mettete altre fragole sulla sommità. Cuocere in forno preriscaldato a circa 170° per 35-40 minuti. Vale sempre la prova stecchino.
    N.B. Non scoraggiatevi se l'impasto risulta piuttosto colloso e denso..tutto al più se non riuscite a lavorarlo bene neppure con la frusta elettrica potete aggiungere un goccio di olio o acqua. L'importante è cercare di lavorarlo il più a lungo possibile le uova con lo zucchero così da rendere l'impasto più leggero e spumoso.
     
     

    lunedì 20 aprile 2015

    [Il cuoco della Domenica] Casarecce con pesce spada, pomodorini e olive nere

    Io e mio marito condividiamo la passione per la cucina, ma in modi e tempi completamente diversi. Lui, Amedeo, è il classico cuoco della domenica che con amore, calma e pazienza sceglie di sperimentare piatti nuovi e sfiziosi guadagnandosi (giustamente) applausi a scena aperta. Io invece sono quella che cerca di fare del suo meglio per portare ogni sera in tavola piatti con un buon rapporto qualità-tempo-prezzo, un po' come credo succeda in molte famiglie. Poi, certamente, io più di lui, appena ho un attimo di tempo, non perdo occasione per provare nuove ricette, anche solo per la soddisfazione, non lo nego, di poterle appendere orgogliosa qui nel blog. Differenze a parte, entrambi amiamo con la stessa intensità quello che la tavola nella nostra famiglia rappresenta: un gesto d'amore, una piacevole esercizio artistico, un momento di condivisione.
    Eccovi dunque di seguito il piatto che mio marito ha preparato per noi domenica scorsa: un piatto di pasta semplice ma gustosa e ben equilibrata nei sapori: la dolcezza dei pomodori appena scottati ben si sposa con il sapore deciso del pesce spada e con l'amaro delle olive nere (fatte in casa e cotte al forno). Non abbiamo aggiunto la nota piccante del peperoncino perché la pasta era anche per le bimbe, ma  il risultato finale, vi assicuro, ne ha risentito poco! Insomma...un unione perfetta (o quasi)...un po' come la nostra;)

    Ingredienti
    350 gr di casarecce
    1 spicchio di aglio
     300 gr di pesce spada
    250 gr di pomodori rossi maturi
    10-15 olive nere
    prezzemolo q.b.
    olio evo q.b.
    sale q.b.
    mezzo peperoncino rosso piccante


    #Instagnam: Casarecce con pesce spada, pomodorini e olive nere


    Procedimento
    Per prima cosa sbollentate per 2 minuti i pomodori interi in una pentola d’acqua, poi spellateli e tagliateli a tocchetti. In una padella antiaderente lasciate soffriggere lo spicchio d'aglio con dell'olio evo, aggiungete il pesce spada tagliato a tocchetti e fate rosolare un paio di minuti.
    Unite a questo punto i pomodori tagliati a tocchetti e fate cuocere il tutto per circa 15 minuti. Due minuti prima di spegnere il fuoco aggiungete le olive nere e il prezzemolo e aggiustate di sale, aggiungendo anche a piacere mezzo peperoncino rosso piccante privato dei semi.
    Mettete a bollire una pentola di acqua salata e quando avrà raggiunto il bollore buttate la pasta e scolatela al dente. Fatela saltare in padella con il condimento e...Buon appetito!

    Laura

    venerdì 17 aprile 2015

    Torta Paradiso al lime e mandorle

    Chi di voi ha letto il mio precedente post sa bene che mi sono laureata da poco. Quello che non sapete forse è che gestisco da circa due anni un sito di e-commerce che si chiama Idee di Casa e che per l'appunto è uno store specializzato in casalinghi e complementi d'arredo. In particolare foodiese golosi come me potranno trovare tutto l'occorrente per realizzare, decorare e presentare nel migliore dei modi prelibatezze dolci e salate, come quella che vi presento oggi.
    La torta paradiso al lime e mandorle è una ricetta firmata da Luca Montersino, abbinata all'elegante stampo Meteor della Silikomart. L'aroma e il profumo, nonché la gustosa semplicità di questo classico dolce da credenza, mi hanno conquistata alla prima fetta. Pronti quindi a tuffarvi in un vortice di sapori?
    Detto fatto!

    Ingredienti
    500 g burro
    250 g zucchero a velo
    250 g zucchero semolato
    400 g uova intere
    200 g farina 00
    100 g mandorle farina
    250 g fecola di patate
    50 g succo di lime
    100 g uova albume
    10 g lievito chimico
    2 g vaniglia in bacche
    10 g scorza di lime

    Per la decorazione
    Zucchero a velo q. b.
     
     
     
     
    Procedimento
    Montare con l’impastatrice o mixer con la frusta a maglie grosse il burro, lo zucchero semolato e quello a velo. Aggiungere a filo le uova e il succo di lime, infine unire, mescolando con attenzione a mano, le polveri setacciate e gli aromi. Completare con gli albumi montati a neve. Mettere poi nello stampo in silicone per
    tre quarti della sua altezza e cuocere in forno a 190°C per 40 minuti. Una volta cotto lasciarlo intiepidire nello stampo quindi sformarlo su una gratella.
    Spolverizzate con dello zucchero a velo o decorare a piacere!

    Consigli d'uso: al primo utilizzo lavare accuratamente lo stampo in acqua calda (50°) o in lavastoviglie e imburrarlo per migliorarne l'antiaderenza. Per gli utilizzi successivi tale operazione non è necessaria.

    mercoledì 15 aprile 2015

    "È la volontà che fa l'uomo grande o piccolo"

    Questo post parla di me. Nessuna ricetta o suggerimento gastronomico, ma vita vissuta e assaporata.
    Lo scorso 27 marzo mi sono finalmente laureata in Scienze e tecnologie della Comunicazione e non potevo non lasciare traccia di questo importante traguardo fra queste pagine.
    La soddisfazione e la gioia è stata grande soprattutto perché ho concluso il mio percorso di studi dopo moltissimi anni dall'iscrizione all' Università e dopo essere diventata prima moglie, poi madre di due splendide bimbe.
    Oltre alle gioie, grandi dolori e difficoltà hanno segnato la mia carriera accademica fino a farmi spesso vacillare e pensare di desistere. Nei momenti positivi ripensavo alla frase che da il titolo a questo post e che sovrasta l'ingresso di una villa in Calabria, nel paesino natale di mio marito.
    Mi ripetevo che nonostante tutto potevo farcela e che valeva assolutamente la pena concludere quel che 12 anni fa avevo iniziato.
    Così è stato e ora che ho tagliato il traguardo non posso che ringraziare la mia famiglia e gli amici più cari per avermi sostenuta e incoraggiata e a tempo debito festeggiata con un inaspettato calore!
    Vi lascio con alcune foto che sono la più degna e significativa conclusione a questo breve ma sentito post...
     

     

    lunedì 12 gennaio 2015

    Benvenuto 2015 con le Guide Il Mangelo!

    Il 2014 che si è appena concluso ha visto rinnoverare la mia collaborazione con il Mangelo per il quale, come negli scorsi anni, ho curato la guida ai Ristoranti di Roma 2015, già disponibile nelle librerie a partire da fine ottobre scorso. In realtà, insieme ad altre colleghe, ho solo raccolto segnalazioni, giudizi, impressioni espresse dai critici gastronomici più severi: gli stessi clienti dei ristoranti, pizzerie, wine bar e locali vecchi e nuovi inseriti nelle edizioni delle diverse città: Roma, Milano (special edition per l'Expo), Torino, Venezia, Genova e Napoli. 
    Un lavoro appassionante e stimolante, che mi ha permesso di entrare in contatto con un panorama enogastronomico sempre più vasto e ricco, letto attraverso le lenti di un pubblico esigente ed attento al risparmio e alla qualità, visti i tempi. Per questo consiglio di acquistare e perchè no regalare le guide ai foodies di vostra conoscenza: perchè i giudizi presenti sono scritti da chi, come noi, al ristorante si siede, mangia, paga e spera non solo di uscire sazio, ma di trascorrere e condividere dei bei momenti...
    Per Maggiori Informazioni visitate il sito de il Mangelo


    E se volete saggiare anche solo virtualmente le gustose ricette che io ed altre/i blogger come me hanno realizzato e postato cliccate nella sezione Eats Blogger Time e non avrete che l'imbarazzo della scelta. Quest'anno la rubrica si è ispirata all'Expo proponendo ricette originarie dei Paesi presenti alla Manifestazione rivisitate con un tocco italiano. Buon Appetito!

    Laura Casaldi