venerdì 31 gennaio 2014

Sheraton Roma: Intervista allo Chef Fabrizio di Cicco

Mesi fà, grazie al mio sodalizio con la Redazione de "Il Mangelo" ho avuto la fortuna di conoscere ed intervistare il Sous Chef dello Sheraton Roma Fabrizio di Cicco, nonché degustare alcune sue creazioni che in un prossimo post vi farò assaggiare anche solo virtualmente. Leggendo quando ci siamo detti, dovete però immaginare di trovavi di fronte un ragazzo ancora giovane e promettente, umile e lontano dai 'gastrofanatismi' che imperversano oggi; un gran professionista che mi ha colpito per la professionalità e trasparenza con cu si è raccontato e ha fatto parlare di sé attraverso i suoi piatti.
Curiosi di conoscerlo meglio? Enjoy!
 
Fabrizio di Cicco in azione
 
Diventare chef: sogno nel cassetto o caso della vita?
Mi piace cucinare fin da quando ero piccolo. Dopo le medie ho frequentato la scuola alberghiera a Fiuggi e mi sono inserito da subito in questo settore, grazie anche all’aiuto dei professori che inizialmente mi hanno portato con loro a fare ‘stagioni’ in giro per l’Italia e per questo mi ritengo molto fortunato. Il mondo della cucina mi ha sempre affascinato ed anche se è un lavoro duro che richiede tempo, costanza e d impegno, i risultati poi si vedono.
 
All’origine di un nuovo piatto folgorazione o sperimentazione?
In genere faccio viaggiare la mente. Cerco di abbinare sapori partendo da un piatto che ho già in mente e di cui già immagino il risultato finale: accostamento di colori, disposizione nel piatto ed aspetti organolettici. 
 
Tre ingredienti che non possono mancare nella sua cucina
Pomodoro, la classica salsa madre, le verdure e il pesce soprattutto quello azzurro. L’importante è che sia fresco e non di allevamento. Tutti prodotti semplici e genuini.
 
Ha un ‘assaggiatore’ di fiducia?
No, in genere quando cucino lavoro in autonomia, anche se ovviamente mi capita di chiedere un parere ai colleghi di brigata per capire se l’abbinamento di sapori nel piatto funziona. Il lavoro di gruppo è fondamentale, perché senza quello non si va da nessuna parte. 
 
In un piatto è meglio un ingrediente in più o uno in meno? Gli ingredienti giusti, mai uscire fuori dai binari e strafare.

'Paglia e fieno' rivisitata dallo Chef Di Cicco

"Il lavoro di gruppo è fondamentale"


Stagione preferita in cucina?
Sicuramente la primavera, la stagione del risveglio, dell’attività, del sempre vivo, che mi piace anche per i prodotti che offre rispetto a quelli invernali.

Un suo piatto memorabile?
Ce ne sono tanti, non saprei sceglierne uno in particolare. I più memorabili sono a mio avviso quelli semplici ben cucinati. Come ad esempio un piatto di spaghetti saltati in padella con del pomodoro pachino, dei carciofi freschi di stagione e degli scampetti.


Nel menù ha mai osato? Si, mi è capito. Io sono di origine abruzzese ed il piatto tradizionale della domenica da noi sono le sagne con ragù di agnello, fettuccine un po’ più spesse per intenderci. Io le ho rivisitate trasformando il condimento nel ripieno della pasta. Ho infatti inserito il ragù d’agnello all’interno delle sagne e le ho saltate in padella con delle cime di rape e dei pistilli di zafferano, prodotto nella zona dell’Aquila e davvero buono.

Progetti per il futuro?
Per il momento restare in questa compagnia, per la quale lavoro dal 1993 e che mi ha permesso e mi permette ancora di crescere: ci fa frequentare corsi, ci tiene sempre attivi. Se dovesse presentarsi qualche nuova opportunità ovviamente la valuterei, ma per il momento mi trovo benissimo allo Sheraton. La gavetta da cui vengo è lunga e faticosa, ho iniziato con lavoro stagionale in giro per l’Italia, in un tempo in cui gli Chef erano molto più esigenti di quanto non lo siano ora, e quindi apprezzo ancora di più il traguardo raggiunto.

La sua filosofia in cucina?

Anzitutto il rispetto per i colleghi, e in qualità di Chef dare per primo il buon esempio, lavorando sempre con impegno e costanza. Per quel che riguardo l’aspetto prettamente culinario invece, ciò che mi guida in cucina è la scelta e l’utilizzo di prodotto freschi e di stagione, il giusto accostamento di sapori, colori e consistenze, senza mai uscire da determinati schemi. Amo in particolare utilizzare le verdure. 

Laura Casaldi

Sul sito del "Il Mangelo" potete leggere anche l'intervista realizzata all'Executive Chef dello Sheraton Roma Donato Savino!


Foto: Vissia Nucci del blog "Solo per gusto".

domenica 26 gennaio 2014

Cubotti di polenta con verza e pancetta

Questi cubotti hanno avuto il poter di far ricredere anche una nostra cara amica poco amante della polenta. La maggior soddisfazione è stata sapere che oltre ad averli graditi a pranzo da noi, ha accettato un 'fagottino regalo' a portar via, ed ha bissato la stessa sera una volta rientrata a casa! Quindi amici, va da sé che un post dedicato era d'obbligo...voi che dite?
Preparateli con amore, prendendovi il giusto tempo, portateli in tavola con un sorriso, stappate una bottiglia di buon vino..e Buon Appetito!



Ingredienti
250 gr di farina di mais per polenta a cottura rapida
1/2 piccola verza
100 gr di pancetta o prosciutto crudo a fettine
1/2 cipolla rossa di Tropea o uno scalogno
brodo vegetale
40 gr di parmigiano reggiano grattugiato
burro q.b
olio extra vergine di oliva q.b.
sale e pepe q.b.

Procedimento
Lavate bene la forza, eliminate le costole centrali più dure e tagliuzzatele a strisce sottili.
Rosolate in padella mezza cipolla rossa di Tropea o uno scalogno con un goccio di olio extra vergine di oliva.
Aggiungete la verza e fatela stufare per circa 10 minuti. Poco prima di spegnere aggiungete la pancetta tagliata a dadini piccoli ed aggiustate di sale e pepe (giusto un pizzico!).
Dedicatevi ora alla preparazione della polenta.
Portate ad ebollizione 1 litro di brodo vegetale in una pentola o meglio in un paiolo, e versate la farina a pioggia, mescolando bene con la frusta per evitare che si formino grumi. Cuocete per il tempo indicato sulla confezione. Spegnete ed amalgamate alla polenta la verza con la pancetta ed aggiungete anche il parmigiano grattugiato.
Versate tutto in una placca foderata con carta da forno bagnata e strizzata.
Pareggiate con un spatola bagnata, formando uno strato uniforme di 2 cm di spessore. Fate intepidire, e solo allora tagliate la polenta a cubotti, infilzandoli se volete, in degli spiedini sgocciolati. Noi ve lo sconsigliamo perché in ogni caso potrebbero rompersi ed è comunque più pratico mangiarli senza.
Dorate i cubotti nella stessa padella in cui avete stufato la verza (ben pulita) con una noce di burro o un filo di olio extra vergine di oliva, su entrambi lati per 2-3 minuti. Oppure, come abbiamo fatto noi, spennellateli con dell'olio e passateli in forno già caldo a 200° per circa 5 minuti.

Ricetta riadattata letta su Cucina No Problem (novembre 2012)
 

mercoledì 15 gennaio 2014

La pitta ripiena

Si tratta di una focaccia calabrese, che al proprio interno racchiude una deliziosa farcia, le cui varianti sono innumerevoli ed a personale discrezione: tonno, pomodori, olive, cipolle, salame, formaggio verdure e...chi più ne ha più ne metta!
Dirvi che è buonissima è riduttivo, perché oltre che un comfort food la pitta è un vero e proprio 'social food': ha il potere, con la sua semplice bontà, di aggregare e scaldare animi, cuori e stomaci. Noi oggi l'abbiamo gustata in compagnia, tagliata a cubetti e mangiata con le mani, fra una chiacchera e un sorriso, e prima che finesse l'abbiamo fotografata per voi.

Eccovi la ricetta, che non né semplice né difficile, ma che va seguita per bene, per non rischiare brutte sorprese. Così ce l'ha tramandata il nostro caro amico Alessandro, calabrese doc, e così noi ve la riportiamo passo passo. Pronti?

Ingredienti
per circa 12 persone

800 gr di farina di semola di grano duro
1 panetto di lievito di birra da 25 gr
400 ml circa di acqua tiepida
2 cucchiai di olio extra vergine di oliva
Sale q.b.

Per la farcia
salame q.b.
olive verdi denocciolate q.b.
formaggio caciocavallo q.b.
4 uova circa

P.s. per il ripieno potete utilizzare anche mille altri ingredienti: tonno e cipolle (magari quelle rosse di Tropea), verdure, altri affettati e formaggi ecc.
Insomma questa può essere anche una buona ricetta del riciclo...e che riciclo!!!



Procedimento


In un piccolo recipiente sciogliere il lievito nell'acqua in cui avrete versato anche un pizzico di zucchero.
Aggiungete alla farina il composto, e subito dopo anche l'olio e un pizzico di sale.
Lavorate l'impasto fino a quando questo non diventa elastico.
Lasciatelo quindi riposare in un recipiente coperto da un canovaccio in un luogo caldo e asciutto per almeno un'ora.
Nel frattempo preparate la farcia tagliando a cubetti del salame, olive verdi e caciocavallo, aggiungendo a questo composto anche 4 uova sbattute ed a piacere un cucchiaio di parmigiano grattugiato.
Quando l'impasto della pitta avrà lievitato, riprendete il panetto, dividetelo a metà e stendete una prima sfoglia su di una teglia ricoperta di carata da forno. Spalmate sulla superficie la farcia e richiudete con una seconda sfoglia, bagnando bene i bordi con un pennello imbevuto di acqua così da evitare che in cottura il ripieno fuoriesca.
Forate la superficie con una forchetta e cuocete in forno preriscaldato ventilato a 200° per circa 30-35 minuti.
Servite e mangiatela calda!

 

sabato 11 gennaio 2014

Torta nutellosa

Amici, oggi torniamo alle 'buone' vecchie abitudini postando una ricetta golosa e facile da realizzare. Una di quelle che risolvono con poco sforzo colazioni, merende e visite improvvise. Certo, se quel che cercate è un dolce light questo non fa per voi: l'imperativo categorico qui è esagerare, perchè se di Nutella ne mettete poca..che gusto c'è?

Ingredienti

250 gr di farina 00
3 uova
200 gr di zucchero
100 ml di olio di semi (o meglio metà dose di olio extra vergine di oliva e quindi un po' più di latte per bilanciare)
130 ml di latte
1 bustina di lievito
Nutella q.b. (ma meglio abbondare..)




Procedimento

Rompete le uova in una terrina, aggiungere lo zucchero e montate il composto con la frusta.
Aggiungete il latte, l'olio ed infine la farina ed il lievito.
Versate l'impasto in una tortiera a cerniera imburrata ed infarinata e far colare a filo sopra la superficie della torta la nutella.
Con la punta di un coltello poi formate tanti cerchi concentrici per farla scendere all'interno della torta.
Cuocete in forno a 180 gradi per 40 minuti.